Castel Thun: un gioiello in Val di Non
Saranno le Dolomiti, i colori, fenomenali in ogni stagione, i sapori della terra, le tradizioni e certi posti che ti accolgono con il fuoco sempre acceso d’inverno e un po’ d’ombra rinfrescante d’estate, sarà per il cibo gustoso e il vino schietto, sarà per il mescolarsi inquieto di culture, per quest’aria di confine, insomma sarà per tutto questo e per molto altro, sta di fatto che il Trentino Alto Adige è sempre una meta favolosa.
Delle città, Merano con le sue serate lungo il Passirio, Bolzano che ospita Ötzi, la mummia di un uomo di circa 3200 anni fa, Rovereto con il MaRT, il museo dalla cupola futuristica, parleremo un’altra volta.
Adesso invece andiamo alla scoperta di un Castello. In Trentino Trentino Alto Adige ce ne sono a bizzeffe, ma Castel Thun merita davvero una visita. Si trova in mezzo a montagne antichissime, valli ricche di viti e storia. È stato costruito a metà del XIII secolo e fino agli ‘80 del Novecento è stato la dimora della famiglia Thun. È messo in una posizione bellissima e strategica, sopra un’altura, in Val di Non.
Per raggiungerlo bisogna passare un piccolo bosco e salire una strada che si inerpica tra vecchi alberi. Il castello ha un sistema difensivo fantastico. Torri, bastioni, un fossato e il camminamento di ronda. Si possono immaginare i soldati che andavano avanti e indietro e che facevano segnali di fuoco alle altre fortificazioni.
Un volta entrati attraverso il ponte levatoio ci si trova davanti un lungo colonnato e poi finalmente il palazzo dei conti Thun. Esternamente appare massiccio e impenetrabile, ma dentro è una sorpresa. Prima di tutto c’è una corte, piuttosto grande. Da fuori non si capisce che c’è tutto quello spazio. Se si sale la scala si raggiunge una bella loggia che dà sulla cortile. Da lì ci si inoltra nelle stanze del castello dove è possibile ricostruire la storia dei Thun, ovvero dei signori feudali che per darsi importanza si sono inventati un antenato di grande valore. Dicevano di discendere direttamente da San Vigilio. La famiglia si manteneva indirizzando il primogenito alla carriera ecclesiastica, mentre il secondogenito si doveva sposare per continuare la stirpe, un metodo originale, ma molto efficace.
Comunque la famiglia aveva vari rami e uno di questi è rimasto a Thun fino al 1982, quando è morto l’ultimo erede. L’edificio possiede moltissime sale tutte con una funzione specifica: quella di rappresentanza, quella della musica, le camere da letto, le cucine e poi c’è la stanza del vescovo, che è la più famosa e interessante. Ha le pareti ricoperte di legno con una porta che chiamano di Ercole perché vi è intarsiata una scena in cui è protagonista il famoso eroe mitologico.
All’esterno ci sono giardini dall’andamento regolare e ordinato. Un tempo era il luogo delle feste, dei tornei cavallereschi, dei matrimoni, delle rappresentazioni teatrali. Oggi è un punto perfetto per gustarsi il panorama. Da lì si domina la valle: le vette lontane, le colline sottostanti piene di filari. Qualche paesino qua e là e poi nei giorni limpidi il Gruppo di Brenta. Insomma una visita al Castello di Thun non può mancare.
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